Il pane sotto la neve - Vanessa Navicelli

Due giorni fa ho terminato "Il pane sotto la neve" (il titolo viene da un'espressione contadina, "sotto la neve il pane" perché d'inverno i campi di grano riposano sotto la neve) di Vanessa Navicelli, libro che ho letto praticamente in tre giorni e dal quale era difficile staccarsi. Ambientato sulle colline dell'Emilia, al confine con la Lombardia, il romanzo è il primo volume della Saga della Serenella ("Serenella" è il nome con cui, nelle zone di campagna viene chiamato il lillà, inoltre ogni volume è concepito anche per essere autoconclusivo ), è la saga di una famiglia contadina che abbraccia un arco di tempo che va dai primi del '900 fino alla primavera del 1945, quindi la storia della famiglia si intreccia con gli avvenimenti storici che caratterizzarono questo periodo, come la prima e la seconda Guerra Mondiale. Quando ho iniziato questo romanzo non sapevo cosa aspettarmi e pagina dopo pagina mi sono appassionata sempre di più alla storia di Battistino (Tino) e Cesira. Il romanzo racconta la loro storia, una storia di sacrifici, di fame e di duro lavoro, ma anche una storia di felicità per l'arrivo delle due figlie, Emma e Rosa, di cose semplici e genuine come non ne esistono più, di tempi in cui bastava poco per sentirsi appagati e grati. Una romanzo che racconta gli orrori delle guerre e delle sue conseguenze, ma anche di come l'unione di una famiglia possa essere la forza per andare vanti nei momenti più bui. Mi sono proprio affezionata a Tino e Cesira, leggere di loro era come leggere dei miei nonni, è come se per me fossero delle persone reali, con loro ho sorriso e con loro mi sono sentita triste. Insomma un romanzo bello e che mi sento di consigliare con tutto il cuore.




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