Follia - Patrick McGrath

Ed eccoci qui, l'altro ieri sera ho terminato la lettura di "Follia" di Patrick McGrath, in questa bellissima edizione Adelphi, che conta circa 300 pagine, e mi sono presa il mio tempo per scrivere questa recensione. Ha ragione McGrath quando scrive, all'inizio del romanzo, che:

"La storia di Stella Raphael è una delle più tristi che io conosca."

Leggere di Stella e venire a conoscenza della sua storia non può che suscitare nel lettore esattamente questo sentimento: TRISTEZZA. Devo essere sincera, inizialmente, il personaggio di Stella mi stava proprio antipatico, i suoi atteggiamenti, le sue scelte sbagliate mi davano sui nervi, ma andando avanti con la lettura l'antipatia ha lasciato il posto all'empatia. Mi sono avvicinata a lei e leggere di come le sue scelte la stessero portando, inevitabilmente, verso il baratro e di come lei non riuscisse a fare diversamente mi ha fatto capire quanto la psiche umana possa essere debole in alcune circostanze. Nel suo caso la passione per Edgar Stark, un artista detenuto nell'ospedale psichiatrico per un uxoricidio particolarmente efferato, l'hanno portata all'autodistruzione e quindi al suo tragico epilogo. La lettura del romanzo è stata scorrevole, nonostante, a quasi metà libro, non riuscissi a capire come si potesse evolvere la situazione, dove volesse arrivare l'autore e naturalmente la storia mi ha presa tantissimo, ho apprezzato la scrittura di Patrick McGrath in quanto elegante, semplice ma mai banale e la sua capacità di descrivere, non solo la psiche dei personaggi, ma anche i luoghi in modo particolarmente dettagliato aiuta il lettore ad entrare ancora di più nella storia. Verso la fine del romanzo un piccolo colpo di scena, perché per me assolutamente improvviso e che mi ha lasciata un po' interdetta, sembra dare una svolta alla sorte di Stella, che in realtà non avviene. Il Dottor Peter Cleave, personaggio che mi è piaciuto molto, nonché psichiatra di Edgar e voce narrante del romanzo, che cercherà di aiutare Stella, in realtà poi alla fine si fa coinvolgere dalla passione per la sua paziente, che non gli permetteranno di trattare il caso in modo distaccato e professionale portandolo quindi a fare un terribile errore. Il libro, come si intuisce, mi è piaciuto moltissimo quindi non posso che consigliarne la lettura.


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